Stamattina la mia bestiolina grande ha voluto sbucciare da solo una banana. Bene! Viva l'autonomia ho pensato. Ma arrivato alla fine l'urlo disperato del suddetto mi ha riportato alla realtà: la banana non era come quella di barbapapà e ne ha voluta un'altra sbucciata da me. Che ovviamente ha spiluccato per metà e poi ha lasciato.
Ma questa é un'altra storia, quello che volevo raccontavi oggi è che mi si é imposta una bella torta di banane, per cui ho riesumato una vecchia ricetta di Marzia Tasca, un po' rivista da me.
1 banana schiacciata
1 uovo
110 g zucchero canna
220 g farina
20 g olio
3 cucchiai d'acqua con mezzo cucchiaino di bicarbonato sciolto dentro
Scorza grattata di 1/2 limone
1/2 busta lievito
40 g uvetta o noci a pezzetti
Impastare semplicemente il tutto aggiungendo le uvette solo alla fine, finchè l'impasto diventa cremoso. Versare in uno stampo per plum cake e cuocere in forno caldo a 180^ per 25 minuti
Io l'adoro, soprattutto quel profumo che si diffonde per casa!
venerdì 24 febbraio 2012
lunedì 20 febbraio 2012
Meringhe
La scorsa settimana è trascorsa ai fornelli per preparare la festa di compleanno a Dede. Di tutto ciò che ho fatto voglio postare l ricetta delle meringhe, per le quali ho riscosso ammirazione unanime :)
Ecco come le faccio
Per ogni albume metto 75 g di zucchero.
Usare una ciotola larga per far gonfiare bene gli albumi.
Mettere nella ciotola gli albumi (senza nemmeno un filo di tuorlo!) e frullare un minuto con lo sbattitore, con un pizzichino di sale. Mentre lascio riposare un attimo aggiungo qualche goccia di essenza di vaniglia. Riprendo a sbattere a velocità massima finchè non diventano a neve fermissima. Da quel momento inizio a versare un cucchiaio di zucchero per volta, sempre frullando, finchè non lo uso tutto.
Il composto deve risultare bianchissimo e sodo.
Formare dei ciuffetti delle dimensioni di circa una noce usando una sac a poche o due cucchiaini da the e disporli un po' distanziati sulla leccarda del forno coperta di carta forno.
Scaldare il forno a 80-100 gradi e lasciar cuocere lentamente per alcune ore (anche 4-5, le ricette che dicono 100 minuti secondo me MENTONO!! Se cuociono in fretta diventano gialle, c'è poco da fare)
Per verificare la cottura io le assaggio. Se hanno il cuore troppo morbido lasciatele ancora, ma si possono togliere quando dentro sono ancora un po' appiccicose.
Si conservano per giorni.
Con 5 uova io ne ho fatte 3 teglie, e sono bastate per 30 persone golosissime!
Ecco come le faccio
Per ogni albume metto 75 g di zucchero.
Usare una ciotola larga per far gonfiare bene gli albumi.
Mettere nella ciotola gli albumi (senza nemmeno un filo di tuorlo!) e frullare un minuto con lo sbattitore, con un pizzichino di sale. Mentre lascio riposare un attimo aggiungo qualche goccia di essenza di vaniglia. Riprendo a sbattere a velocità massima finchè non diventano a neve fermissima. Da quel momento inizio a versare un cucchiaio di zucchero per volta, sempre frullando, finchè non lo uso tutto.
Il composto deve risultare bianchissimo e sodo.
Formare dei ciuffetti delle dimensioni di circa una noce usando una sac a poche o due cucchiaini da the e disporli un po' distanziati sulla leccarda del forno coperta di carta forno.
Scaldare il forno a 80-100 gradi e lasciar cuocere lentamente per alcune ore (anche 4-5, le ricette che dicono 100 minuti secondo me MENTONO!! Se cuociono in fretta diventano gialle, c'è poco da fare)
Per verificare la cottura io le assaggio. Se hanno il cuore troppo morbido lasciatele ancora, ma si possono togliere quando dentro sono ancora un po' appiccicose.
Si conservano per giorni.
Con 5 uova io ne ho fatte 3 teglie, e sono bastate per 30 persone golosissime!
giovedì 16 febbraio 2012
Tarallini salati
O carrellini salati, come dice Dede.
Ho provato così, ma il risultato non mi soddisfa e vi dirò poi perché:
500 g farina
100 g olio evo
Vino bianco qb (ad occhio direi sui 150-200 g)
Sale qb
Dopo aver impastato bene il tutto, ho fatto tanti tarallini e li ho tuffati in acqua bollente molto salata finché non sono venuti a galla. Poi li ho infornati a 190° per circa 40 min.
Come si fanno i tarallini? prendete dei pezzi di impasto, passateli fra le mani facendoli rotolare finchè non diventano dei cilindrati lunghi e spessi circa quanto un dito, tagliateli a tronchetti lunghi 8-10 cm e unitene le estremità schiacciandole una sull'altra.
Al prossimo tentativo metterò più olio per renderli più friabili, e decisamente più sale. In fondo cosa significa qb?!
Provate con almeno 10 g... Poi va a gusti ma un minimo di sapore deve esserci, no? :)
Posteró la nuova ricetta non appena il risultato sarà degno.
Aggiornamento:
ho provato con 150g di olio. Sembra troppo perché si fa fatica a impastare. Ma non demordo!
Il sale giusto è 15 g per 500 g di farina. Ricordate però che io la uso integrale. La farina bianca forse ha bisogno di meno sale?
Ho provato così, ma il risultato non mi soddisfa e vi dirò poi perché:
500 g farina
100 g olio evo
Vino bianco qb (ad occhio direi sui 150-200 g)
Sale qb
Dopo aver impastato bene il tutto, ho fatto tanti tarallini e li ho tuffati in acqua bollente molto salata finché non sono venuti a galla. Poi li ho infornati a 190° per circa 40 min.
Come si fanno i tarallini? prendete dei pezzi di impasto, passateli fra le mani facendoli rotolare finchè non diventano dei cilindrati lunghi e spessi circa quanto un dito, tagliateli a tronchetti lunghi 8-10 cm e unitene le estremità schiacciandole una sull'altra.
Al prossimo tentativo metterò più olio per renderli più friabili, e decisamente più sale. In fondo cosa significa qb?!
Provate con almeno 10 g... Poi va a gusti ma un minimo di sapore deve esserci, no? :)
Posteró la nuova ricetta non appena il risultato sarà degno.
Aggiornamento:
ho provato con 150g di olio. Sembra troppo perché si fa fatica a impastare. Ma non demordo!
Il sale giusto è 15 g per 500 g di farina. Ricordate però che io la uso integrale. La farina bianca forse ha bisogno di meno sale?
martedì 14 febbraio 2012
Vellutata verde
Fa ancora un bel freddo, e non perdo l'usanza di fare una soffice vellutata alla settimana. Macco le adora e se ne mangia tre piatti (perché poi smetto di dargliene), Dede fa più lo schizzinoso ma appena le assaggia cambia idea!
Ecco come fare una facile e gustosa vellutata verde:
250 g piselli surgelati
200 g zucchine (ho quelle buone congelate dalla stagione giusta)
Mezza cipolla a pezzetti
30 g olio
450 brodo vegetale
Soffriggere appena la cipolla e poi unire il resto. Cuocere 30 minuti e a cottura ultimata lasciar riposare un paio di minuti. Quindi frullare il tutto molto bene.
La vellutata è densa e saporita, io aggiungo un pugno di pastina o di riso per cenare solo con quella, ma è un fantastico piccolo antipasto se servita tiepida in bicchierini, magari con della spuma di parmigiano... Che bontà!
Ecco come fare una facile e gustosa vellutata verde:
250 g piselli surgelati
200 g zucchine (ho quelle buone congelate dalla stagione giusta)
Mezza cipolla a pezzetti
30 g olio
450 brodo vegetale
Soffriggere appena la cipolla e poi unire il resto. Cuocere 30 minuti e a cottura ultimata lasciar riposare un paio di minuti. Quindi frullare il tutto molto bene.
La vellutata è densa e saporita, io aggiungo un pugno di pastina o di riso per cenare solo con quella, ma è un fantastico piccolo antipasto se servita tiepida in bicchierini, magari con della spuma di parmigiano... Che bontà!
mercoledì 8 febbraio 2012
Minestra di lenticchie
Le lenticchie sono un piatto che tutti sanno fare. A capodanno non si sta mai senza, e ciascuno vuole portare le sue, convinto che siano le migliori.
Io non le porto mai, ma devo confessare che dopo quelle che ha fatto una volta Renzo, le mie sono senz'altro le migliori, a pari merito con quelle di mia madre! Eheheh!
Provatele così:
Mezzo pacchetto di lenticchie (250g)
2 o 3 spicchi d'aglio
Un rametto di rosmarino
Olio
vino rosso
Dado vegetale
Dopo aver soffritto in olio e acqua gli spicchi d'aglio tagliati a metà, aggiungere del vino rosso (circa 2 dita di bicchiere) e sfumare.
Unire le lenticchie e il rosmarino e insaporire finchè non sentite un buon odorino. A quel punto unire circa un litro di acqua calda e cuocere per una mezz'ora.
Quando sono cotte unire un cucchiaino di dado vegetale fatto in casa, o altrimenti del sale integrale.
Potete mangiarle già così oppure:
Frullarle quasi tutte e unire dell'altra acqua (una tazza o poco più) leggermente salata. Quando bolle unire dei ditalini e cuocere un min in più rispetto a quanto indicato sulla confezione.
Aggiungere pepe a piacere e un filo di olio crudo su ciascun piatto.
Et voilà! Le vostre migliori lenticchie!
Io non le porto mai, ma devo confessare che dopo quelle che ha fatto una volta Renzo, le mie sono senz'altro le migliori, a pari merito con quelle di mia madre! Eheheh!
Provatele così:
Mezzo pacchetto di lenticchie (250g)
2 o 3 spicchi d'aglio
Un rametto di rosmarino
Olio
vino rosso
Dado vegetale
Dopo aver soffritto in olio e acqua gli spicchi d'aglio tagliati a metà, aggiungere del vino rosso (circa 2 dita di bicchiere) e sfumare.
Unire le lenticchie e il rosmarino e insaporire finchè non sentite un buon odorino. A quel punto unire circa un litro di acqua calda e cuocere per una mezz'ora.
Quando sono cotte unire un cucchiaino di dado vegetale fatto in casa, o altrimenti del sale integrale.
Potete mangiarle già così oppure:
Frullarle quasi tutte e unire dell'altra acqua (una tazza o poco più) leggermente salata. Quando bolle unire dei ditalini e cuocere un min in più rispetto a quanto indicato sulla confezione.
Aggiungere pepe a piacere e un filo di olio crudo su ciascun piatto.
Et voilà! Le vostre migliori lenticchie!
martedì 7 febbraio 2012
Verze al vino rosso
Per la gioia di mio cognato posto questa ricetta, di cui lui è grande estimatore.
Stavo gironzolando su internet per cercare idee per cucinare le verze, e ho unito due ricette. Ecco il risultato, che è davvero buono anche con la pasta! Provare per credere (io non ci credevo!)
Serve:
Una verza
Una cipolla medio-grande
Qualche cucchiaio di passata di pomodoro
Un bicchiere piccolo di vino rosso
Olio
Sale-pepe o peperoncino a piacere
Soffriggi la cipolla a pezzettini in olio e acqua.
Unisci 3 cucchiai di passata di pomodoro e poi le verze a listarelle. Cuocere a fuoco alto,coperto, finchè non dimezza di volume, poi unire il bicchiere di vino rosso, sale e pepe. Cuocere a fuoco lento fino a cottura ultimata
La ricetta è semplice ma contate almeno un'oretta fra tutto, non sono di rapida cottura le verze!
Stavo gironzolando su internet per cercare idee per cucinare le verze, e ho unito due ricette. Ecco il risultato, che è davvero buono anche con la pasta! Provare per credere (io non ci credevo!)
Serve:
Una verza
Una cipolla medio-grande
Qualche cucchiaio di passata di pomodoro
Un bicchiere piccolo di vino rosso
Olio
Sale-pepe o peperoncino a piacere
Soffriggi la cipolla a pezzettini in olio e acqua.
Unisci 3 cucchiai di passata di pomodoro e poi le verze a listarelle. Cuocere a fuoco alto,coperto, finchè non dimezza di volume, poi unire il bicchiere di vino rosso, sale e pepe. Cuocere a fuoco lento fino a cottura ultimata
La ricetta è semplice ma contate almeno un'oretta fra tutto, non sono di rapida cottura le verze!
domenica 5 febbraio 2012
I consigli della Ra
Un mio amico mi ha chiesto consiglio su un libro da leggere fra quelli che trovo un pilastro per l'alimentazione corretta. Sono stata felicissima di avere almeno un amico sensibile all'argomento!
Purtroppo tutti gli altri non ci sentono molto da quell'orecchio...
I libri che ho trovato più "illuminanti" sono stati:
"Le ricette del metodo Kousmine" di M. Grassani edito da Tecniche Nuove Edizioni
"Prevenire i tumori mangiando con gusto" di G. Allegro edito da Sperling & Kupfer
e a questi mi ispiro.
I concetti di base sono:
1) evitiamo i grassi animali: siamo già bravissimi a produrne da soli! Quindi intendo il burro e tutti i latticini (consentiti yogurt magro e ricotta saltuariamente), lo strutto, il lardo, la cotenna, ecc ecc.
2) assumiamo cereali e legumi integrali e biologici: contengono sostanze che non possiamo sintetizzare e dunque non possiamo introdurre in altro modo
3) non cuociamo eccessivamente le cose: il calore rovina molte proprietà degli alimenti
4) limitiamoci alla frutta e alla verdura di stagione: se la natura offre certi prodotti e non altri un motivo ci sarà pure, no?
Purtroppo tutti gli altri non ci sentono molto da quell'orecchio...
I libri che ho trovato più "illuminanti" sono stati:
"Le ricette del metodo Kousmine" di M. Grassani edito da Tecniche Nuove Edizioni
"Prevenire i tumori mangiando con gusto" di G. Allegro edito da Sperling & Kupfer
e a questi mi ispiro.
I concetti di base sono:
1) evitiamo i grassi animali: siamo già bravissimi a produrne da soli! Quindi intendo il burro e tutti i latticini (consentiti yogurt magro e ricotta saltuariamente), lo strutto, il lardo, la cotenna, ecc ecc.
2) assumiamo cereali e legumi integrali e biologici: contengono sostanze che non possiamo sintetizzare e dunque non possiamo introdurre in altro modo
3) non cuociamo eccessivamente le cose: il calore rovina molte proprietà degli alimenti
4) limitiamoci alla frutta e alla verdura di stagione: se la natura offre certi prodotti e non altri un motivo ci sarà pure, no?
venerdì 3 febbraio 2012
Tonsillite e rimedi naturali
La Rachi ha la tonsillite! Con tanto di placche e febbre, e la dottoressa non ha esitato un istante a pronunciare orgogliosa quella parolaccia: ANTIBIOTICO!
Ma questa volta non mi fregano: stavolta provo a curarmi senza farmaci. "in fondo non è mai morto nessuno di tonsillite" ha detto lei, e io ho deciso di provarci. Ecco come è andata fin'ora, per chi si vuole cimentare un giorno nello stesso tentativo...
Giorno 1: febbre massima 38,5, dolori lancinanti alla tonsilla sinistra. Placche in abbondanza. Ho provato a toglierle con un cottonfioc intinto nell'aceto ma lo sconsiglio: è doloroso e inutile La notte non ho chiuso occhio per il dolore a deglutire. Ma ogni quanto si deglutisce in genere? Spruzzavo uno spray omeopatico della Guna, ma credo che non sia servito a nulla. In genere funziona, stavolta forse ero troppo conciata. Ho fatto gargarismi con aceto e acqua, così poca acqua che mi bruciavano le labbra!
Giorno 2: febbre massima 38, dolore esteso anche a destra. Non fosse stato per mia sorella avrei ingurgitato qualsiasi sostanza pur di placarlo! Ma ho resistito, ancora insonne. Ho continuato col Guna e i gargarismi all'aceto, ho aggiunto 2 pasticche di propoli (quasi) pura.
Giorno 3: febbre massima 37,4. I dolori iniziano a scemare ma ho sostituito al Guna il locabiotal. È uno spray antibiotico ma non di sintesi, non mi fa sentire troppo in colpa! In tutto questo sono già 3 giorni che non mangio nulla. Il corpo a digiuno si guarisce meglio, e la difficoltà a deglutire non mi fa pesare questa scelta. Per come sto gestendo il digiuno scriverò un post apposito, quello è un argomento troppo importante per liquidarlo in due righe... Spero di non dover comunque ricorrere all'antibiotico dopo tutta sta fatica! Per ora tengo duro.
Giorno 4: febbre non misurata. Gola ancora dolente ma oggi a livelli sopportabili e la voce è più corposa. Anche se non di sintesi, anche se locale, lo spray mi ha dato parecchio fastidio allo stomaco. Un corpo a digiuno aborrisce i farmaci, e quello lo è pur sempre evidentemente.
Non ci avevo pensato ed ho sbagliato. Ho dunque rotto il digiuno, sigh...
Ma questa volta non mi fregano: stavolta provo a curarmi senza farmaci. "in fondo non è mai morto nessuno di tonsillite" ha detto lei, e io ho deciso di provarci. Ecco come è andata fin'ora, per chi si vuole cimentare un giorno nello stesso tentativo...
Giorno 1: febbre massima 38,5, dolori lancinanti alla tonsilla sinistra. Placche in abbondanza. Ho provato a toglierle con un cottonfioc intinto nell'aceto ma lo sconsiglio: è doloroso e inutile La notte non ho chiuso occhio per il dolore a deglutire. Ma ogni quanto si deglutisce in genere? Spruzzavo uno spray omeopatico della Guna, ma credo che non sia servito a nulla. In genere funziona, stavolta forse ero troppo conciata. Ho fatto gargarismi con aceto e acqua, così poca acqua che mi bruciavano le labbra!
Giorno 2: febbre massima 38, dolore esteso anche a destra. Non fosse stato per mia sorella avrei ingurgitato qualsiasi sostanza pur di placarlo! Ma ho resistito, ancora insonne. Ho continuato col Guna e i gargarismi all'aceto, ho aggiunto 2 pasticche di propoli (quasi) pura.
Giorno 3: febbre massima 37,4. I dolori iniziano a scemare ma ho sostituito al Guna il locabiotal. È uno spray antibiotico ma non di sintesi, non mi fa sentire troppo in colpa! In tutto questo sono già 3 giorni che non mangio nulla. Il corpo a digiuno si guarisce meglio, e la difficoltà a deglutire non mi fa pesare questa scelta. Per come sto gestendo il digiuno scriverò un post apposito, quello è un argomento troppo importante per liquidarlo in due righe... Spero di non dover comunque ricorrere all'antibiotico dopo tutta sta fatica! Per ora tengo duro.
Giorno 4: febbre non misurata. Gola ancora dolente ma oggi a livelli sopportabili e la voce è più corposa. Anche se non di sintesi, anche se locale, lo spray mi ha dato parecchio fastidio allo stomaco. Un corpo a digiuno aborrisce i farmaci, e quello lo è pur sempre evidentemente.
Non ci avevo pensato ed ho sbagliato. Ho dunque rotto il digiuno, sigh...
mercoledì 1 febbraio 2012
Radicchio pan di zucchero
Nell'ultima cesta bio ho trovato il radicchio pan di zucchero. Pensando ad un radicchio molto dolce o ad un'insalata leggermente amara l'ho tagliuzzato tutto per mangiarlo crudo. Ah! Che amarezza! Allora ho provato a rimediare così:
ingredienti:
mezza cipolla
una palla piccola di radicchio rosso
mezzo cespo di radicchio p.d.z.
olio e sale a piacere
un pugno di uvetta
un pugno di pinoli o semi di zucca
Ho saltato in padella la cipolla con olio e acqua e un pugno di uvette e semi di zucca. Poi ho aggiunto il radicchio e ho cotto il tutto per 8 minuti. Risultato fantastico: l'amaro del radicchio è mitigato da cipolla e uvetta e creano un sapore armonioso.
Da rifare!
ingredienti:
mezza cipolla
una palla piccola di radicchio rosso
mezzo cespo di radicchio p.d.z.
olio e sale a piacere
un pugno di uvetta
un pugno di pinoli o semi di zucca
Ho saltato in padella la cipolla con olio e acqua e un pugno di uvette e semi di zucca. Poi ho aggiunto il radicchio e ho cotto il tutto per 8 minuti. Risultato fantastico: l'amaro del radicchio è mitigato da cipolla e uvetta e creano un sapore armonioso.
Da rifare!
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